Ago Magnetico

DRAGHI, GIORGETTI E LA “SFIDA FRANCESE”: È POSSIBILE UN ASSE ROMA-PARIGI?

Il bilaterale tra il ministro Giorgetti e il suo omologo francese potrebbe dare il via ad un nuovo asse Roma-Parigi, con l’ipotesi di estendere la collaborazione anche alla Germania.

di Salvatore Recupero

Il governo Draghi comincia a muovere i primi passi (ufficiali) in politica estera. È sicuramente troppo presto per giudicarlo, ma già possiamo farci un’idea sui suoi propositi.

Andiamo con ordine. Iniziamo ad analizzare quanto è avvenuto (lo scorso 19 marzo) nel bilaterale (1) tra il ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti e il ministro francese dell’Economia e delle Finanze Bruno Le Maire.

I temi al centro del bilaterale

L’incontro è partito con il piede giusto, Giorgetti si è mostrato disponibile ad una maggiore collaborazione con la Francia, sottolineando che le due nazioni: “hanno una visione comune sul fatto che la pandemia ha fatto ben capire la necessità di un’autonomia strategica dell’Europa”.

Le Maire, dal canto suo, ha lodato il nuovo esecutivo italiano definendolo “una speranza e una chance per l’Europa”. Poi si è soffermato sull’economia europea: “Adesso per l’Unione Europea è indispensabile avviare prima possibile il rilancio e invitiamo gli Stati europei che non lo abbiano ancora fatto a ratificare norme sulle le risorse proprie in modo che il rilancio europeo possa finalmente a partire”. “Non è accettabile che gli Stati Uniti rilancino l’economia – conclude Le Maire – e l’Europa sia invece frenata”

“Con il ministro Le Maire – continua Giorgetti – abbiamo discusso dei grandi progetti di importanza europea; tra questi quelli legati all’idrogeno e i temi dell’aerospazio. A tal riguardo, ha spiegato il ministro: “Abbiamo approfondito i temi dell’aerospazio su cui già esistono collaborazioni e abbiamo convenuto di far partire una collaborazione stretta italo-francese da allargare alla Germania per capire come competere allo stesso livello e ambizione su una frontiera che è quella del futuro”.

Una cooperazione “spaziale”

Dalle parole si è poi passati ai fatti. È stato, infatti, firmato un contratto relativo alla fornitura di lanciatori spaziali (2). Quest’ultimo riguarda “la fornitura da parte di Avio ad Arianespace di 10 lanciatori VEGA-C nel periodo 2023-2024, con un’opzione per altri 4 lanciatori. I vettori VEGA-C saranno utilizzati per lanci istituzionali del programma della Commissione UE “Copernicus” e per altre esigenze dell’Agenzia Spaziale Europea e l’Agenzia Spaziale Italiana”. Come è stato detto lo spazio può servire all’Italia per mettersi alla guida di importanti progetti europei (3).

Ma siamo sicuri che (toni diplomatici a parte) i rapporti con Parigi siano così distesi? Il tempo dei sorrisetti tra Merkel e Sarkozy è finito per sempre? Difficile dirlo. Sono ancora tanti i temi che dividono gli italiani dai francesi. Anche perché non dobbiamo mai dimenticare che i secondi hanno vinto l’ultima guerra mondiale (al contrario di noi). Se ciò che avvenne nel 1945 ci aiuta a comprendere la politica estera ispirata alla grandeur, nelle “questioni economiche” il discorso è più complesso.

I contrasti con i cugini d’Oltralpe

Nessuno può sminuire la voracità dell’industria e della finanza francese. A parte l’Eni e altre big (sempre partecipate di Stato) i cugini d’oltralpe hanno conquistato importanti caselle nello scacchiere del nostro tessuto produttivo. Gli esempi non mancano come ha sottolineato anche Andrea Muratore su InsiderOver (4). Ad esempio la querelle Stx-Fincantieri, le scalate ostili (Vivendi, Mediaset, Telecom) e la penetrazione finanziaria in settori strategici dell’economia (Ubi Banca, Mediobanca, Generali). C’è poi la questione legata al controllo della Borsa di Milano. Quest’ultima è stata (per troppo tempo) in mano agli inglesi e ora il fatto che sia passata ai francesi (alleati con la nostra Cassa Depositi e Prestiti) crea scandalo nel centrodestra. Londra sì, Parigi no. Misteri del sovranismo. 

Tornando all’avanzata dei Galli nelle terre italiche, quella di Parigi sembrerebbe una guerra economica a tutti gli effetti. Se però ragioniamo in quest’ottica trascuriamo un aspetto fondamentale: la finanza è per sua natura apolide. Quindi, se non fossero stati i francesi, a conquistare le nostre aziende sarebbe arrivato qualcun altro.

Questo non ci consola. Al contrario, dovrebbe essere un’occasione per fare una sana autocritica.

Prepotenza francese o debolezza italiana?

Ad esempio i francesi nel 2003 creavano l’Ape (Agence des participations de l’État) che detiene le quote azionarie degli asset dell’economia francese. Noi, negli stessi anni, pensavamo a fare cassa con le privatizzazioni. Oggi paghiamo quella scelta.

Anche i nostri imprenditori hanno le loro colpe. Questi ultimi – come ha scritto Augusto Grandi – “preferiscono competere con i concorrenti sulle medesime caratteristiche invece di puntare ad essere gli unici a realizzare un determinato prodotto con caratteristiche diverse”. In pratica, ci mancano uomini come Adriano Olivetti.

Ma è anche il sistema che fa acqua da tutte le parti. Questo concetto è chiaramente spiegato dal professor Vittorio De Pedys sul numero 22 di Polaris (5): “Occorre smetterla immediatamente di guardare al dito che indica la luna, ovvero di attribuire ad altri la principale responsabilità del nostro grave declino economico e sociale, come l’Unione Europea (la quale peraltro è profondamente da ricostruire) o come l’Euro (il quale è da utilizzare), o la Germania (che altro non ha fatto che aumentare la sua produttività). I fattori intangibili che affossano la nostra produttività, e quindi la nostra crescita, sono molteplici, sia riconducibili al negativo contributo del sistema pubblico che all’insufficiente spinta di quello privato”

Il dibattito su queste osservazioni potrebbe essere infinito ma rischierebbe di essere sterile.

L’Unione Europea è un dato di fatto e rispecchia nel bene e nel male il pensiero dominante della classe dirigente europea. Detto ciò dobbiamo andare avanti per uscire dall’isolamento in cui siamo finiti negli ultimi trent’anni.  

Come tornare ad essere protagonisti?

L’analista Leonardo Palma su Formiche.net (6) ha spiegato perché è necessario rafforzare il nostro rapporto con Parigi. Ci sono troppe questioni in ballo, dalla politica estera (la nostra presenza nel Mediterraneo) a quella migratoria, alle sfide poste dall’innovazione tecnologica. Ad esse possiamo aggiungere anche il tema della pandemia. L’Italia, poi, non ha alleati nell’UE.

Ed è per questo che secondo Palma: “una entente cordiale tra i due Paesi può rappresentare la base da cui prefigurare un successivo accordo con la Germania per la nascita di una intesa (Berlino-Parigi-Roma) da porre alla testa di un processo di rilancio del progetto europeo”

Sembra un’utopia, ma non lo è affatto.

In ballo non c’è solo la questione dei vaccini, c’è anche la questione della sovranità digitale europea. Francia e Germania, ad esempio, hanno già dato vita al Cloud europeo Gaia-X (7). Solo così possiamo tener testa alle Big Tech statunitensi. Forse solo così possiamo provare a tener testa a Washington. Oggi (tanto per far capire chi comanda) il nuovo inquilino della Casa Bianca sarà presente al Consiglio Europeo.

L’emancipazione passa anche da noi che ci piaccia o meno.

L’integrazione europea è un fatto storico, gli italiani devono solo decidere se cavalcare l’onda o farsi trascinare dai flutti.

1. Ministero dello Sviluppo Economico Comunicato stampa 19 Marzo 2021 https://www.mise.gov.it/index.php/it/per-i-media/notizie/it/198-notizie-stampa/2042123-italia-francia-giorgetti-incontra-le-maire

2. Ministero dello Sviluppo Economico Comunicato stampa 19 Marzo 2021 https://www.mise.gov.it/index.php/it/per-i-media/notizie/it/198-notizie-stampa/2042124-aerospazio-firmato-accordo-avio-arianespace

3. Spazio: l’Italia contribuisce all’indipendenza strategica dell’Europa. Ma non basta, Polaris sito web 11 Marzo 2021
https://www.centrostudipolaris.eu/2021/03/11/spazio-litalia-contribuisce-allindipendenza-strategica-delleuropa-ma-non-basta/

4. Così Mario Draghi gestirà la “sfida francese”, Insiderover.com di Andrea Muratore 09 Marzo 2021
https://it.insideover.com/politica/cosi-mario-draghi-gestira-la-sfida-francese.html

5. Non c’è sovranismo che tenga – Il sistema-Italia fa acqua da tutte le parti per colpe proprie e sta a noi rivoluzionarlo, Polaris rivista numero 22 Luglio 2019 di Vittorio De Pedys https://www.centrostudipolaris.eu/2019/07/01/non-ce-sovranismo-che-tenga-il-sistema-italia-fa-acqua-da-tutte-le-parti-per-colpe-proprie-e-sta-a-noi-rivoluzionarlo/

6. Italia-Francia, così Draghi può rinnovare il Trattato del Quirinale, Formiche.net di Leonardo Palma 07 Marzo 2021
https://formiche.net/2021/03/italia-francia-cosi-draghi-puo-rinnovare-il-trattato-del-quirinale/?fbclid=IwAR0d8tveYFUIBmhY0bHHqKtxb4OrZXnJJsO7T36tURHiWtykyTCz4fKRxsQ

7. Comunicato stampa Ministero dell’Economia e della Finanza di Francia: GAIA-X : 1ère coopération franco-allemande 14 settembre 2020
https://www.economie.gouv.fr/gaia-x-1-cooperation-franco-allemande

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