Politiche europee

Patto di Stabilità UE, ecco i nuovi pilastri

Scetticismo italiano. Nuovi vincoli di bilancio per i 27 membri dell’Unione. Astenuti gli eurodeputati italiani mentre c’è unanimità il gruppo della Von der Leyern. Tra le misure, piani di risanamento estendibili in caso di politiche green e di ammodernamento della difesa da parte dell’Esecutivo dello Stato Membro

Approvato con ampia maggioranza il nuovo Patto di Stabilità europeo che dovrebbe consentire all’Unione Europa di risanare i conti con un ampio margine di tolleranza sulle riforme degli Stati membri. Una misura mai attuata prima che permetterà allo Stato di turno di restar virtuoso e mantenere una competitività in presenza di una serie di requisiti.

L’obiettivo chiave è la riduzione del deficit sotto al 3% del PIL e del debito pubblico sotto la soglia del 60% del prodotto interno lordo totale.

Il percorso

Il 2024 è partito proprio con la riattivazione del vecchio patto, sospeso durante la pandemia per garantire agli stati membri di adeguarsi meglio alle direttive UE dell’epoca e, al contempo, di provvedere all’attuazione delle relative misure epidemiologiche gestite dall’Esecutivo.

Il vecchio Piano di Stabilità prevedeva una durata di soli quattro anni, ritenuti all’epoca sufficienti per gli adeguamenti necessari. Proprio questa è stata una delle principali contestazioni degli Stati membri risultando, il vecchio Patto, troppo oneroso per gli Esecutivi che dovevano anche relazionarlo al bilancio interno.

Le nuove durate

Si è così stabilito di aumentare, quasi sino al raddoppio, la durata dei nuovi accordi, portandola a ben sette anni. Previste anche apposite limitazioni: la procedura tiene conto di progressi su investimenti, riforme e spese in difesa, e la traiettoria per il debito viene comunicata allo Stato direttamente dalla Commisione.

Tutti i paletti

I Paesi con deficiti maggiore o ugule ai tre punti percentuali devono garantire un aggiustamento tempestivo dei conti sino a ridurre il deficit all’1.5%. I primi nuovi piani tengono conto dell’aumento dei pagamenti degli interessi sul debito in relazione a riforme di determinate materie tra le quali spiccano le politiche green e gli ammodernamenti delle strumentazini in dotazione all’esercito.

I piani di spesa pluriennali devonon esser presentati entro settembre, e non pare per ora esser prevista alcun’altr deroga in merito.

Ecco un agile specchietto che sintetizza il Nuovo Patto di Stabilità:

  1. Nuovo Patto di Stabilità: Presenta piani di risanamento dei conti di 4 anni, estendibili a 7, con nuove norme e deroghe transitorie.
  2. Obiettivi chiave: Riduzione del deficit sotto il 3% del PIL e del debito pubblico sotto il 60% del PIL.
  3. Riattivazione: Il vecchio Patto sospeso durante la pandemia è stato ripristinato all’inizio del 2024.
  4. Durata dei piani di rientro: I piani concordati dai paesi hanno una durata di 4 anni, estendibili a 7 con riforme che migliorano crescita e sostenibilità.
  5. Traiettoria di riferimento: La Commissione comunica agli stati una traiettoria per il debito, con piani di spesa pluriennali da presentare entro settembre.
  6. Paletti sul debito: La traiettoria deve portare a un calo annuo minimo dell’1% per paesi con debito oltre il 90% del PIL.
  7. Virtuosità sul deficit: Gli stati con deficit entro il 3% devono ridurlo ulteriormente all’1,5%.
  8. Procedura per deficit eccessivo: Paesi con deficit oltre il 3% devono garantire un aggiustamento strutturale dei conti.
  9. Tolleranza su riforme e investimenti: La procedura tiene conto dei progressi su riforme, investimenti e spese in difesa.
  10. Costo degli interessi: Nell’ambito dei primi piani, si considera l’aumento dei pagamenti degli interessi sul debito in relazione a determinate riforme e investimenti.

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