Dopo Mario Draghi, anche Macron apre al diritto alla difesa. Il presidente francese preannuncia la fine dell’Europa così come la conosciamo e invita i leader europei a una tavola rotonda definitiva per normatizzare quelle materie che, ad oggi, non garantiscono un’Europa “libera e sovrana”
Nello storico edificio della Sorbonne, il Presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron lancia un grido d’allarme: “L’Europa, così strutturata, rischia di morire”. L’occasione è importante: si discorre del piano NextGeneration dinanzi a ben 500 invitati tra cui spicanno personalità del calibro di Thierry Breton, commissario UE.
Diritto alla difesa
La scottante tematica viene affrontata per ben due volte in queste ultime tre settimane, e in contesti differenti. Aprifila del discorso è stato l’ex Presidente del Consiglio italiano Mario Draghi a La Hulpe (Belgio) il quale non ha esitato ad ammonire gli Stati Membri d’una eccessiva superficialità sulla tematica sebbene le crescenti tensioni ai confini europei.
Sulla falsariga, Macron ha, in diversi punti del suo discorso lungo ben due ore, evidenziato la necessità d’un esercito europeo comune. Non solo: ideale la normatizzazione codificata della disciplina per garantire un agile ricorso allo strumento.
E su Putin aggiunge: “Vuole il male dell’Europa. Non mostriamoci deboli”.
Clausola “Made in Europe”
In aggiunta, riproposta dal leader francese una vera e propria clausola “Made in Europe”, atta a dar maggior rilevanza all’esercito europeo piuttosto che a quelli nazionali. Lo scopo, par lapalissiano, è proprio di “riprendere il controllo delle frontiere” anche in relazione ai continui attacchi della Russia sul territorio ucraino che non sembrano ancora voler cessare.
Divieto di accesso a internet per gli under15
Riprendendo un simile discorso dell’attuale segretario nazionale di Italia Viva, Matteo Renzi, Macron ha proposto una Europa che promuova “sapere, cultura e scienza”, capace di livellare anche l’accesso libero degli under quindici, spesso abbandonati a se stessi quando occorre discorrere di tutele derivanti dalla libera navigazione sul web.
Deroga alla libera concorrenza
Con gran stupore dei presenti, toccato finanche il tema della libera concorrenza. Auspicata da Macron, un’Europa in cui gli Stati membri riescano a issare barriere più nette e agevoli alle pressanti concorrenze esterne provenienti da Pechino e Washigton.
“USA e Cina schiacciano sempre più l’Europa” ha dichiarato il francese, ammonendo d’un eccessivo lassisimo che culminerà, secondo lo stesso, col danneggiare “irreversibilmente le aziende europee e, pertanto, l’Europa intiera”.
Centro Studi Polaris