Editoriale

Facta non verba. Per non obliare

Per gli smemorati, ecco una cronologia ponderata di eventi capaci di indurre in ragionamento.

Il 24 gennaio 2017 Trump sotterrava il TPP (liberoscambio tra le sponde del Pacifico); i paesi dell’Asean firmeranno un trattato senza l’Occidente, il RCEP, nel novembre 2020.

Il 30 dicembre 2020 intervenne la firma del trattato CAI tra Cina, poi congelato a causa della guerra in Ucraìna. Cina e UE erano già alleate nel WTO e Pechino inizierà a proporre un G3 come vertice mondiale con USA e UE.

Nel maggio 2017 la Merkel annunciava che l’Europa avrebbe dovuto farcela da sola.

Nel dicembre 2017 è reso noto che la cooperazione strutturata permanente (PESCO) opera su 47 progetti di collaborazione che includono un sistema di sorveglianza marittima, assistenza reciproca nella cyber-sicurezza, squadre di risposta rapida e una scuola di intelligence UE comune.

Un Fondo europeo per la difesa (FED) era stato inaugurato a giugno 2017. Per la prima volta il budget UE venne usato per co-finanziare la cooperazione nella difesa.

Da luglio 2016 la Germania aveva europeizzato il suo esercito.

Nel novembre 2018 Trump attaccava Macron per la proposta di esercito UE che definisce un insulto.

Nel novembre 2019 il Presidente francese parlava di “morte cerebrale della Nato” proponendo intese trasversali, comprese Russia e Cina.

Il 7 febbraio 2020 Macron metteva il nucleare francese a disposizione della UE.

Nell’estate 2020 i think tanks americani valutavano il Recovery Fund europeo ed il Pnrr come progetti ambiziosi e preoccupanti per il loro primato.

Vi risponderanno nel novembre 2022 con l’IRA, una misura da 750 miliardi di dollari di investimenti istituendo un’aliquota fiscale minima per le grandi imprese. Una reindustrializzazione che in Europa non riesce a decollare e viene ostacolata dalla guerra in Ucraìna e in Sahel e dalle sue conseguenze.

Nel maggio 2021 veniva scoperto il litio nella Valle del Reno e contemporaneamente con il golpe in Mali, sostenuto dai russi, l’Europa diveniva vulnerabile nel Sahel.

Il 13 luglio 2021 viene firmato il memorandum d’intesa (MoU) per un partenariato strategico tra Kiev e la UE sulle materie prime e sullo sviluppo delle catene del valore delle batterie, con vantaggi reciproci. Nel settembre 2021 Washington faceva saltare la fornitura francese di sottomarini all’Australia.

Nel gennaio 2022 i russi sostenevano un golpe in Burkina Faso contro gli interessi europei.

Il 24 febbraio del 2022 i russi invadevano l’Ucraìna malgrado Parigi e Berlino avessero mediato in loro favore. La UE perdeva la possibilità di accedere alle materie prime del Donbass e subiva tutti gli effetti dei rincari energetici.

Nel settembre 2022 venne fatto saltare il North Stream.

Il 14 giugno 2023 Macron dichiarava che se si lascerà che l’Intelligenza Artificiale resti appannaggio esclusivo di server americani e cinesi, l’Europa non potrà essere indipendente ed è necessario investire da noi.

Il 29 giugno l’Etiopia respingeva le offerte di cooperazione con la UE e si candidava a far parte del BRICS con l’avallo americano.

Il 26 luglio i russi provocavano il golpe in Niger, cuore del Sahel e principale fornitore di uranio per l’Europa.

di Gabriele Adinolfi

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