Speciale elezioni Argentina

Milei, trionfo alle PASO argentine: qual destino per il peronismo?

Definito dai mass media come estremista, è in realtà un ultra liberista destroide. Ritorno del Peronismo? Vediamoci chiaro sulle PASO.

La stampa argentina e globale sono concordi nel definire come una sorpresa enorme i risultati delle elezioni PASO tenute questa domenica, 13 agosto, in Argentina. Per spiegare questa sorpresa al pubblico non argentino, bisogna considerare l’enorme disastro economico e sociale che gli ultimi anni di governo del Partito Giustizialista (Peronista) hanno comportato.

Gli esiti

I quattro candidati che partecipano alle PASO con la possibilità di diventare il prossimo presidente argentino in autunno condividono tutti un’ideologia liberale e fanno parte del partito atlantista – nelle sue diverse fazioni. Da Milei a Massa, le differenze sono sfumature, mai essenze.

Il grande vincitore, Javier Milei, fondatore del partito “La Libertad Avanza”, deve il suo trionfo al suo costante attacco alla classe politica la cui incompetenza ha portato l’Argentina alla sua attuale situazione caotica; non ha torto in questo argomento. Tuttavia, Milei è uno che non critica mai la classe economica globalista, che è la colpevole originale.

Dal punto di vista politico, è collocato nella destra estrema, ma in realtà è un ultra-liberale (anarco-liberale, gli piace dire), ammiratore di Margaret Thatcher che ha dichiarato guerra all’Argentina ed è a favore del libero mercato degli organi umani. Il partito spagnolo VOX è stato il primo a congratularsi con lui.

La coalizione di opposizione di centro-destra JxC (Insieme per il Cambiamento) è il perdente politico della serata; il loro secondo posto è molto al di sotto delle aspettative, e il divario con il Partito Giustizialista è molto ridotto.

Nelle elezioni interne, la ultra-liberale Patricia Bullrich prevale sul più centrista Larreta, l’attuale sindaco di Buenos Aires. Bullrich, militante di Montoneros negli anni ’70, è oggi molto simile a Milei nella sua visione economica, seppur senza i suoi tratti istrionici. A causa del marito argentino-ebraico, ha stretti legami con Israele.

La coalizione governativa “Uniti per la Patria” (UxP) si piazza al terzo posto, con il suo nucleo politico, il Partito Giustizialista, che raccoglie i peggiori risultati della sua storia. Il candidato sostenuto da Cristina Kirchner e dall’ala di sinistra che governa il Partito ottiene un risultato ridicolo.

Le elezioni interne sono vinte da Sergio Massa, un altro centrista legato al gruppo di comunicazione di Vila Manzano, sostenuto dall’esilio cubano e dal Partito Democratico degli Stati Uniti.

Cosa sono le elezioni PASO?

Le elezioni PASO (Primarie, Aperte, Simultanee, Obbligatorie) non hanno alcun effetto amministrativo immediato, ma scelgono i candidati di ogni blocco e rivelano chi potrebbe essere il potenziale vincitore.

A seguito dei risultati di ieri, il ballottaggio in ottobre ha una forte probabilità di diventare un duello tra Milei e Bullrich – è tutto lo stesso, per quanto possa contare – il che porterebbe l’Argentina a quattro anni di ultra-liberismo e sottomissione all’atlantismo, con una possibile dolarizzazione dell’economia.

Il Peronismo andrà all’opposizione, pesantemente sconfitto.

La buona notizia sarebbe se questa sconfitta inequivocabile portasse a cambiamenti interni all’interno del Partito Giustizialista e a un’attivazione politica dei settori nazionali e sociali del Peronismo, attualmente dispersi e privi di coesione politica in Argentina.

Le elezioni PASO sono state un primo avvertimento del panorama politico attuale in Argentina. In ottobre torneremo a discutere dei risultati elettorali definitivi.

di Enrique Ravello Barber

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