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IL LITIO PRENDERÀ IL POSTO DEL PETROLIO?

Elettromobilità: è in atto un radicale cambiamento di vita nella relazione uomo-automobile. Il litio sarà il “carburante” del futuro e soppianterà il petrolio?

E intanto è già iniziata la corsa geopolitica per l’accaparramento dei preziosi elementi naturali.

di Salvatore Recupero

In molti credono che le auto elettriche garantiranno nel prossimo futuro una mobilità ecosostenibile. Anche se le cose non stanno esattamente così, è ormai chiaro che la politica e le grandi aziende automobilistiche hanno scelto di puntare proprio sulle vetture elettriche. Vediamo perché. 

L’auto elettrica e il carburante ecosostenibile

Nel numero 23 della rivista Polaris (1) si è analizzato questo tema sottolineando il “progetto di radicale cambiamento di vita nella relazione uomo/automobile. Un progetto radicale imposto dall’aumento degli utenti, dalla limitatezza delle fonti di petrolio”. 

Il cambiamento non sarà così semplice. Al momento si presentano molti problemi, ma ci limitiamo ad elencarne almeno due. Il primo riguarda le modalità di ricarica delle batterie elettriche: “È necessario costituire un’infrastruttura di colonnine di recharge che riduca i tempi di ricarica rendendoli analoghi a quelli del rifornimento di benzina”. Il secondo punto è legato al litio. Questo elemento è centrale per la produzione delle batterie elettriche che alimenteranno la mobilità del futuro. Tutti i veicoli ecosostenibili (monopattini, biciclette e autovetture elettriche) dipenderanno dal prezioso metallo alcalino. 

Come si muovono le case automobilistiche

Le case automobilistiche si stanno muovendo per mettersi a passo con i tempi. Ad esempio, già nel 2018 Matthias Müller (amministratore delegato Volkswagen) spiegava ai soci che: “È iniziata una partita nuova, con nuovi trend, nuove tecnologie, nuove alleanze”. Müller si riferiva ad un “processo di transizione energetica” che cambierà la geografia delle materie prime. Sempre in Germania, la Bmw (2) passa dalle parole ai fatti. L’azienda di Monaco di Baviera (lo scorso 31 marzo) ha firmato un accordo del valore di oltre 300 milioni di dollari con la compagnia statunitense Livent impegnata nell’estrazione di litio nel sistema di laghi andini nella provincia argentina di Catamarca. “Il litio – ha spiegato Andreas Wendt, membro del consiglio di amministrazione di Bmw – è una delle materie prime chiave dell’elettromobilità. Noi, ottenendo questo elemento da un secondo fornitore, ci stiamo assicurando i requisiti per la produzione della nostra attuale quinta generazione di celle della batteria”.

Nonostante le azioni intraprese dalla Volkswagen e dalla Bmw, l’Europa (al momento) è debole in questo comparto rispetto ad altri competitor. Ad esempio Tesla: l’azienda statunitense, guidata dall’eccentrico Elon Musk, specializzata nella produzione di auto elettriche, pannelli fotovoltaici e sistemi di stoccaggio energetico.

L’estremo Oriente, poi, si muove come un treno. La giapponese Toyota, ad esempio, intende “trasformarsi da compagnia produttrice di automobili in una mobility company, perché dovrà fornire servizi di trasporto di ogni tipo, dalla produzione di auto, alla connettività, al car sharing, alla produzione di batterie”. E poi c’è la Cina che su questo settore (come su altri) non teme la concorrenza. 

La Cina e la “battaglia delle batterie”

A proposito di Pechino è utile ricordare che la State Grid Corporation of China è il secondo gruppo mondiale per fatturato (350 miliardi di dollari). Oggi è in grado di costruire quasi tutti i componenti per le reti UHV – per la trasmissione di energia ad altissima tensione – sia in corrente alternata che continua, nonché tutte le componenti (trasformatori, interruttori ecc.) del mercato mondiale. La sua rete ha già messo piede in Europa e prevede di costruire 21 centrali nel corridoio sino-pachistano. In Africa conta di agire incontrastata. 

La Cina, inoltre, (come possiamo leggere su Start Mag) è “entrata nella battaglia per le batterie per auto con l’ambizione di dominare il mondo” (3). Il vero oggetto del contendere è il controllo e l’approvvigionamento di litio (così come per altri elementi rari).

La geopolitica del litio e delle terre rare

Nel sopracitato articolo di Start Mag viene anche ricordato come: “Secondo l’US Geological Survey, la Cina domina questo mercato per materiali e metalli rari, i componenti principali per la produzione di batterie ricaricabili, un mercato redditizio. Controlla quasi tutto questo mercato. Delle 170.000 tonnellate prodotte lo scorso anno, il 71% (120.000 tonnellate) sono state prodotte da quest’ultima. Gli altri produttori: Australia (20.000 tonnellate) e Stati Uniti (15.000 tonnellate) sono molto indietro”. 

Gli Usa per contrastare questo “monopolio”, sotto la presidenza Trump, avevano delegato la questione al Pentagono, attraverso il Defense Production Act. Il piano della Casa Bianca era semplice: aiutare le nazioni alleate (Australia e Brasile) a massimizzare la loro capacità estrattiva così da dipendere il meno possibile da Pechino. Vedremo ora cosa avverrà con Biden. 

Rimane un’incognita: cosa fa (e farà) l’Ue? Al momento, a parte le iniziative di alcune grandi aziende tedesche, si registrano solo dei progetti per un futuro non troppo lontano. Lo scorso 12 marzo, infatti, autorevoli membri della Commissione Europea (4) hanno promesso che: “Entro il 2025 le aziende europee avranno la capacità di fornire tutte le batterie agli ioni di litio necessarie per le case automobilistiche del Continente, garantendosi così l’autosufficienza in un settore chiave per il futuro della mobilità e non solo”. Nei prossimi anni si dovrebbe creare “l’Airbus delle batterie coinvolgendo decine di aziende tra cui case automobilistiche e gruppi energetici”.

Maros Sefcovic (vice presidente della Commissione europea) ha inoltre annunciato che “lavorerà con la Banca europea per gli investimenti per sfruttare ulteriori fondi privati e ottenere altri 50 miliardi di euro per raggiungere gli ambiziosi obiettivi del 2025”. “In aprile – ha detto Sefcovic – la Commissione e le aziende private firmeranno un accordo per finanziare la ricerca all’avanguardia per un importo di circa 900 milioni di euro”.

La strada intrapresa potrebbe essere quella giusta. Al di là di ciò che possiamo pensare sulle auto elettriche, si tratta di una partita che non possiamo limitarci a guardare dagli spalti.

1. Metti Greta nel motore – Le ecotasse non ridurranno l’inquinamento ma finanzieranno la ristrutturazione Polaris Rivista numero 23 Autunno inverno 2019 https://www.centrostudipolaris.eu/2020/01/01/metti-greta-nel-motore-le-ecotasse-non-ridurranno-linquinamento-ma-finanzieranno-la-ristrutturazione/

2. Auto: Argentina, intesa Bmw con Livent per batterie al litio Ansa Motori 31 marzo 2021
https://www.ansa.it/canale_motori/notizie/industria/2021/03/31/auto-argentina-intesa-bmw-con-livent-per-batterie-al-litio_7e6d3762-1489-4afa-ade7-b1c792ada3f6.html

3. La guerra tra Cina, Usa e Ue per le batterie delle auto elettriche Start Mag di Giuseppe Gagliano 04 Aprile 2021
https://www.startmag.it/energia/la-guerra-tra-cina-usa-e-ue-per-le-batterie-delle-auto-elettriche/

4. Entro il 2025 l’Europa sarà autosufficiente nella produzione di batterie per le auto elettriche Agi 12 Marzo 2021
https://www.agi.it/economia/news/2021-03-12/entro-2025-europa-autosufficiente-produzione-batterie-auto-elettriche-11747375/

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