Riflessioni

STATO D’ECCEZIONE – Un sistema politico tradizionalmente instabile e frammentato

Non a caso solo personaggi provvisti di carisma, una grande rete di relazioni privilegiate e della necessaria scaltrezza, come Craxi e Berlusconi, hanno saputo negli ultimi trent’anni perseguire una linea politica precisa, specialmente sul piano della politica estera; dove per agire occorre la chiara percezione dei propri progetti e la determinazione di attuarli. 

Curiosamente nel panorama italiano non pochi attori mostrano  di non avere praticamente nessun interesse ad inserire nella propria agenda un programma di politica estera.

Ma il sistema politico Italiano, intrinsecamente instabile, sembra essere unito solo quando incontra eccezioni che riescono a governare “a prescindere dal sistema stesso”. Il problema è, quindi: una volta superata l’eccezione  chi o cosa riuscirà a tenere insieme tutto questo?

di Guido TaiettiLaureato in comunicazione politica

Il sistema politico italiano, per una lunga serie di cause storiche, istituzionali e culturali, è tradizionalmente instabile e frammentato. Le varie leggi elettorali hanno allungato la vita media dei governi, ma non hanno eliminato la dispersione di efficacia legata ai troppi attori politici che riescono e premono per avere la loro fetta di potere.

Il parlamentarismo italiano sembra avere storicamente più la funzione di accontentare o rappresentare una pluralità di interessi, ma questo impedisce di saper generare un governo dotato di una propria autonomia decisionale e operatività.

Non a caso solo personaggi provvisti di carisma, una grande rete di relazioni privilegiate e della necessaria scaltrezza, come Craxi e Berlusconi, hanno saputo negli ultimi trent’anni perseguire una linea politica precisa, specialmente sul piano della politica estera; dove per agire occorre la chiara percezione dei propri progetti e la determinazione di attuarli. 

Curiosamente nel panorama italiano non pochi attori mostrano  di non avere praticamente nessun interesse ad inserire nella propria agenda un programma di politica estera, perfino la Lega Nord non ha mai mostrato le proprie inclinazioni negli ultimi anni se si escludono scontate prese di posizione all’interno del paradigma “scontro di civiltà” o saltuari interventi spesso presto dimenticati (come la posizione assunta durante il conflitto russo-georgiano).

Ad un Paese di seconda fascia quale è appunto l’Italia, per poter giocare la propria partita in maniera autonoma e perfino in contrasto con grandi attori è necessaria una grande arguzia politica, una precisa consapevolezza dei propri mezzi ed obiettivi e la volontà di perseguirli.

Non avere dalla propria queste caratteristiche implica doversi accodare ai giochi di attori più potenti e ridursi ad oggetto delle relazioni internazionali dismettendo i panni dei soggetti.

Una stabilità politica è  conditio sine qua non per influire anche all’estero 

Berlusconi, al di là delle novità peculiari delle quali è stato o artefice o primo importatore da altri contesti (come ad esempio la costante attenzione al marketing elettorale applicato con rigore tipicamente anglosassone), è stato  soprattutto un elemento stabilizzante in un meccanismo intrinsecamente frammentato e dispersivo come il nostro.

Polarizzando l’elettorato e il ceto politico ha sempre permesso sia al suo schieramento (diretto in maniera plateale da Berlusconi stesso che aveva anche il compito di mediare tra le varie correnti presenti nella sua metà: basti pensare alle spinte favorevoli o contrarie al federalismo, o al liberismo più spinto di alcuni esponenti o all’atteggiamento nei confronti della Chiesa Cattolica) che agli schieramenti avversari (uniti, nelle loro enormi differenze, almeno dall’idea di essere alternativi a Berlusconi ed al suo progetto) di avere un centro, una direzione, un percorso da seguire, un problema comune con il quale confrontarsi.

Una volta che sarà scomparso il Fattore-Berlusconi, il sistema sembra incanalato verso una minore autorità ed una maggiore dispersione.

Un Nord in larga parte in mano alla Lega , un Centro tradizionalmente di sinistra ed un Sud che rischia di essere terra di conquista di un ipotetico terzo polo sembrano  uno scenario abbastanza plausibile nel periodo che succederà al Cavaliere. Il governo  italiano, prigioniero degli equilibri di potere, avrà allora già abbastanza problemi nel tentare di gestire una situazione interna così instabile e difficilmente saprà essere protagonista nella politica estera.

In uno scenario come quello odierno, dove il mondo sembra destinato a passare da egemonia statunitense ad uno scenario di potenze in equilibrio fra loro, muoversi velocemente per intercettare ed intuire le direzioni future è una buona garanzia di sopravvivenza nel futuro anche prossimo.

In un mondo venturo in  gli USA avranno molte difficoltà a tenere insieme il cosiddetto Occidente, in un momento in cui l’Europa non è ancora un attore in grado di garantire la propria sopravvivenza, l’Italia ha bisogno di un governo in grado di condurre una politica estera sovrana e nazionale.

Un governo che presti attenzione al Mediterraneo, al nostro cortile di casa, alla Russia e all’approvvigionamento di materie prime o ai rapporti da tenere con una Turchia che sta prendendo in mano il proprio futuro geopolitico con una sicurezza invidiabile ed è alla ricerca di nuovi alleati dopo aver sciolto i vincoli esclusivi con USA e Israele.

Ma il sistema politico Italiano, intrinsecamente instabile, sembra essere unito solo quando incontra eccezioni che riescono a governare “a prescindere dal sistema stesso”. Il problema è, quindi: una volta superata l’eccezione  chi o cosa riuscirà a tenere insieme tutto questo?

Ricordiamoci di una lezione politica  nota dai tempi di Machiavelli: “Occorre aver la forza di badare a sè stessi, perché dipendere dagli altri è sempre sventura”. 

Tratto da “Rivista Polaris n.5 – RESETTARE L’ITALIA – primavera 2011” – acquista qui la tua copia

CS POLARIS

Polarità - Assalto culturale - Autonomie. Il primo Think Thank italiano al servizio della comunità nazionale

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Language