Lavoro, disoccupazione anno base scende all’8%. Nuove politiche sociali?
L’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) ha pubblicato un’analisi dettagliata sul mercato del lavoro e sui redditi, integrando informazioni raccolte tra il 2019 e il 2022. Nel 2022, il tasso di occupazione della popolazione di 15-64 anni è salito al 60,1%, con una riduzione della disoccupazione al 8,2% e una stabilità dell’inattività al 34,3%.
I dati mostrano che i quinti di reddito più basso hanno registrato aumenti significativi nel tasso di occupazione (+2 p.p. nel primo quinto e +1,7 p.p. nel secondo), accompagnati da una riduzione della disoccupazione. Anche il Mezzogiorno ha visto un aumento relativo del tasso di occupazione (+1,9 p.p.), soprattutto nel quinto più povero (+2 p.p.), mentre il Nord ha subito variazioni contrastanti.
I giovani adulti (25-34enni) hanno mostrato un notevole aumento del tasso di occupazione (+3,4 p.p.), con un incremento maggiore nel quinto di reddito inferiore (+3,9 p.p.). Tuttavia, emerge un divario crescente nei tassi di occupazione in base al livello di istruzione e reddito, con un tasso più alto tra coloro con istruzione universitaria.
Si precisa che in macroeconomia l’anno base è sempre antecedente al giorno della pubblicazione dello studio ufficiale essendo trascorso un lasso di tempo ragionevolmente lungo per esser certi che siano state valutate tutte le componenti.
Complessivamente, la ripresa economica si associa a una maggiore istruzione, con un aumento significativo del tasso di occupazione per coloro con istruzione universitaria. Questi dati evidenziano la necessità di politiche mirate per ridurre le disuguaglianze e promuovere un’occupazione inclusiva e sostenibile nel contesto post-pandemico.