La Crik e Crok rischia il crac
Un’icona degli snack italiani potrebbe presto sparire dagli scaffali. Il marchio Cric e Croc, noto per le sue patatine croccanti e i suoi snack salati dal gusto popolare, è a un passo dal fallimento. A pesare sono un calo delle vendite, una forte concorrenza internazionale e difficoltà nella gestione aziendale.
Fondata decenni fa, Cric e Croc ha conquistato generazioni di consumatori con le sue patatine classiche, ma anche con formati innovativi e packaging riconoscibile. Tuttavia, negli ultimi anni, l’azienda ha faticato a tenere il passo con i colossi del settore, complice anche una scarsa presenza nella grande distribuzione organizzata e una strategia di marketing poco efficace.
Secondo indiscrezioni, la società avrebbe accumulato debiti significativi e starebbe valutando l’amministrazione controllata o, nei casi peggiori, la liquidazione. Alcuni stabilimenti produttivi sono già stati ridimensionati, mentre i dipendenti temono licenziamenti imminenti dopo la cassa integrazione.
Anche i consumatori più affezionati hanno notato una minore reperibilità dei prodotti, in particolare nei piccoli negozi e nei supermercati del Sud Italia, dove il marchio era storicamente più radicato.A nulla sono valse, finora, le manovre per rilanciare l’immagine del brand o diversificare l’offerta. I tentativi di tornare competitivi con nuove linee “bio” o senza glutine non hanno avuto l’impatto sperato, rimanendo ai margini del mercato.
Se non arriveranno nuovi investitori o un piano industriale credibile, Cric e Croc potrebbe presto finire nell’elenco dei marchi italiani “vintage” scomparsi per sempre, lasciando un vuoto nel cuore (e nello stomaco) dei nostalgici dello snack all’italiana.